domenica 23 febbraio 2014

Ovvio

Dove qualcosa smette di essere ovvio, la c'è un nodo che può essere affrontato solo con la riflessione che produce nuove idee."Solo una vita provata è una buona vita" Socrate

Assenza di risposte

La consulenza filosofica risponde al desiderio dell'individuo di capire al meglio se stesso, la propria concezione di vita come il modo di vedere il mondo. Lasciando aperta la possibilità di comprendere che non sempre ci può essere risposta e che ciò che importa è il porsi domande.

Sfida

La pratica della filosofia ha di fronte a sè  una sfida: diventare materiale di riflessione per chi ha la necessità di sapere, meditare, confrontarsi con risposte assenti e relative. In altre parole, aiutare gli individui a chiarire la complessità dell'esistenza.

sabato 22 febbraio 2014

Prendersi il tempo

Con il pensiero riflessivo della filosofia l'uomo può ri-conquistare il tempo per ri-prendere e ri-tornare sulle proprie azioni, pensieri, sentimenti che lo hanno attraversato per ri-dare un senso alla quotidianità, per vivere ed evitare di lasciarsi vivere dagli accadimenti. Ri-appropriarsi della propria vita, ora.

Riflettendo con Pierre Hadot

La filosofia, nel suo originario significato greco, non è costruzione di un sistema ma un "guardare ingenuamente in sè ed intorno a sè" che comporta una trasformazione totale dell'uomo del suo modo di vedere ciò che chiamiamo mondo e del modo di vivere in esso.

giovedì 20 febbraio 2014

Mente

"Tutto ciò che siamo è il prodotto della nostra mente, è basato su di ess e da essa è formato"
Dhammapada

mercoledì 19 febbraio 2014

Il dialogo per Jaspers

Il dialogo come comunicazione filosofica per eccellenza,  nel suo essere incontro/scontro,  rappresenta una forma di chiarificazione "di un se stesso con l'altro se stesso". Perché "parlare e pensare sono la stessa cosa". Attraverso la comunicazione la verità in divenire muta e  trasforma " non solo l'uomo a cui viene conunicata, ma anche colui che la comunica".

martedì 18 febbraio 2014

Il rischio dell'incertezza

La filosofia come pensiero in cammino "...se noi incominciamo a mettere in questione tutto, allora l'ovvio viene necessariamente problematizzato, e la sua problematizzazione coincide con il progressivo venir meno del terreno su cui poggiava la nostra sicurezza" Karl Jaspers

lunedì 17 febbraio 2014

Sul filosofare

Filosofare è un'attività interna che permette al singolo di giungere a se stesso, Il pensiero filosofico non è un puro e solo prodotto intellettuale ma un agire sulla propria esistenza per diventare ciò che siamo attraverso la cura di sè.

Per superare "le passioni tristi"

Filosofare con gioia, problematizzando l'ovvio che ci circonda e confonde, ossia rendere incerte le certezze inconsapevoli alle quali l'uomo si affida per proteggersi dall'incertezza. Dissolvere l'ovvio.

Riflettendo con Jaspers

Entrare in contatto con i grandi testi filosofici ci permette un'autochiarificazione biografica, un risveglio individuale dal torpore epocale in cui ci troviamo perchè "...l'autochiarificazione è stata realizzata in modo esemplare dai grandi filosofi. Nella loro si accende la nostra, come se ci passassero la torcia di mano in mano" Karl Jaspers, Filosofia. 

domenica 16 febbraio 2014

Le "passioni tristi" della nostra epoca

Per Spinoza le "passioni tristi" sono la disgregazione e l'impotenza. Tali passioni sono una costruzione, un' interpretazione del reale determinata storicamente e culturalmente, non il reale stesso. Oggi siamo immersi in un senso d'insicurezza e minaccia pervasivi che ci accompagnano dalla nascita fino alla morte, condizionando il nostro vivere. Sovvertire "le passioni tristi" attraverso pratiche gioiose per salvare i nostri giovani-

Concetto di terapia

La riflessione sul concetto di terapia è nata per contrastare la riduzione a "sintomo" di ogni forma di diversità e/o anormalità (per Foucault le conseguenze di tale spostamento danno origine alla funzione repressiva sociale dell'apparato medico). Dall'insoddisfazione per il paradigma terapeutico nasce la consulenza filosofica che si propone di affrontare, analizzare, discutere e chiarire i problemi quotidiani vissuti dai singoli individui senza patologizzarli.

Come vivere ovvero lo stile di vita

Il nostro modo di pensare (idee) su "come vivere" definisce una serie di alternative: ciò che è accettabile ed inaccettabile, ciò che pensiamo ci sia dovuto e ciò che dobbiamo nelle relazioni con gli altri, ciò che può essere perdonato e cosa no. Determina, inoltre, le nostre reazioni emotive di rabbia, vergogna, orgoglio e stabilisce il modo in cui percepiamo l'andar-bene o l'andar-male delle cose intorno a noi. In altre parole, questo modo di pensare che potremmo chiamare "ambiente di pensiero" fornisce i criteri base di comportamento. Il pensiero riflessivo filosofico può essere strumento per chiarire tali criteri.

venerdì 14 febbraio 2014

La parola curativa

La psicoanalisi si prende cura dell'altro con la parola come la poesia e la filosofia.

Artigiano

Per Deleuze  il filosofo è un'artigiano che produce concetti.

Riflettendo con Wittgenstein

Per Wittgenstein la filosofia non può cambiare radicalmente, orientandola, la vita degli uomini ma può esserne parte- Le sue potenzialità terapeutiche non riguardano la trasformazione delle opinioni quanto la modificazione degli atteggiamenti.

Riflettendo con Montaigne

Per Montaigne ognuno di noi porta dentro di sè l'intera condizione umana.
Io sono tutti.

Oriente

In Occidente la filosofia è vista come prodotto di un sapere astratto e non come stile di vita complessivo.

Riflettendo con Cartesio

"Sono un uomo che ha sognato di essere una farfalla o sono una farfalla che sogna di essere un uomo?" 

Sognare come pensare. Ciò che è comune alla farfalla e all'uomo è il pensare, elemento ineliminabile, colui che pensa è altra faccenda.

"Osserva come l'abituale gioco dei tuoi pensieri oscilla in maniera impercettibile nella deriva onirica nel momento in cui ti addormenti. Farai così l'esperienza diretta che sogni e pensieri sono tessuti della stessa stoffa d'illusione. I pensieri hanno quasi la stessa natura dei sogni: sono automatici, si concatenano senza che noi possiamo realmente controllarli e generalmente non corrispondono a niente di reale." 
Pierre Levy  Il fuoco liberatore 


giovedì 13 febbraio 2014

Possibile

Ragionando al presente gli enunciati che descrivono  avvenimenti futuri  non sono nè veri nè falsi ma solo possibili (logica a tre valori: vero, falso, possibile di Lukasiewicz).

mercoledì 12 febbraio 2014

La trance logica di Orne

La trance-logica è una logica in senso improprio perché consiste nell'essere illogica cioè assorbe in sè la contraddizione senza sfociare nella piena irrazionalità. 
"Il pensiero umano è essenzialmente  non razionale,  anche nei casi in cui i metodi della pura logica possono essere impiegati molto efficacemente"
Laszlo Mero
Logica formale e logica delle cose, riduzionismo e olismo.

Riflettendo con Spinoza

Per Spinoza la ragione non si contrappone al mondo irrazionale,  non è la negazione delle passioni, non è l'opposto del desiderio ma è la "trasformazione" del desiderio,  l'elaborazione del desiderio.  Rileggendo con Freud, la ragione come sublimazione del desiderio.

Riflettendo con Karl Jaspers

Essere presente significa esistere. La comunicazione, in senso esistenziale, è ciò che mi permette di affermare che "io sono solo se  sono in comunicazione con l'altro". L'essere solo è essere nel deserto. Bisogna affrontare la traversata nel deserto.

Riflettendo con Kierkegaard

Per Kierkegaard  il dubbio è  legato alla scelta e alla libertà.  Il dubbio è "disperazione del pensiero" e la disperazione è "il dubbio della personalità". Nel dubbio cerco di essere più impersonale che posso ma nell'esserlo tendo alla speculazione astratta che è il "narcotico migliore".

martedì 11 febbraio 2014

L'ascoltare come fondamento

L'ascoltare è il presupposto del parlare. Parlo se sono ascoltato e non per essere ascoltato. Devo abbandonare e superare ogni schema mentale che mi limita nel mio ascoltare.

lunedì 10 febbraio 2014

Analisi esistenziale (Daseinanalyse)

L'analisi esistenziale vede l'uomo come singolo ed unico ed essendo profondamente filosofica non considera il disagio con un decorso ed un esito, come una malattia, ma considera il disagio come necessitante di senso non di  guarigione.

Verso il linguaggio

"L'uomo parla. Noi parliamo nella veglia e nel sonno. Parliamo sempre, anche quando non proferiamo parola, ma ascoltiamo o leggiamo, ma ci dedichiamo a un lavoro o ci perdiamo nell'ozio. in un modo o nell'altro parliamo ininterrottamente. parliamo, perché il parlare ci è connaturato (...) L'uomo è uomo in quanto parla."
 Heidegger, In cammino verso il linguaggio (Unterwegs zur Sprache,1959) .

Dialogo

Essere nel punto di vista dell'altro mantenendo al propria identità.

Riflettendo con Lèvinas

Per il solo fatto di esistere, causo e conosco la solitudine. Io tocco, annuso, vedo, sogno l'altro ma non sono l'altro. Io sono da solo e l'altro rimarrà di fronte a me insondabile.

Riflettendo con Eugenio Borgna

L'altro diventa un tu quando lascia la lontananza e l'estraneità, quando, attraversando la solitudine, si apre alla possibilità di comunicare. Comunicare è la parola che si fa dialogo quando il messaggio è decifrato e decifrabile. Le parole hanno senso solo all'interno del dialogo, senza dialogo non c'è parola.

domenica 9 febbraio 2014

La risposta del serpente

"Il serpente aveva appena guardato quella venerabile immagine
quando il re prese a parlare e domandò: "Da dove vieni?".
"Dai crepacci in cui abita l'oro» rispose il serpente.
"Che cosa è più stupendo dell'oro?" domandò il re.
"La luce" rispose il serpente.
"Che cosa è più vivificante della luce?" domandò il primo.
"Il dialogo" rispose il secondo."
Johann Wolfgang von Goethe, Favola

Comprensione dell'altro

La comprensione vera dell'altro si può ottenere solo partendo da cosa l'altro pensa e comunica di se stesso. Il biblico primato dell'ascolto.

Relazione

Io non HO (possiedo) una relazione ma SONO in relazione.Non posso avere una relazione ma solo essere in relazione. Il fine è nella relazione stessa.

Crisi

Per Martin Buber nella storia dell'uomo si sono alternate epoche di crisi (epoche "senza casa") a epoche di ritrovamento (epoche "della casa"). Con l'inizio della modernità (secolo XIV) inizia una crisi radicale, strutturale che, contemporaneamente, distrugge e amplia i confini precedenti, fino a giungere a mettere in dubbio la possibilità della costruzione di una "nuova casa". Siamo nell'epoca "senza casa" cioè senza riferimenti cosmici, religiosi, etici, culturali, sociali, politici. Una società, definita da Baumann, liquida.  

La società contemporanea malata

La società contemporanea, secondo Maurice Friedman, è malata e rende malati perchè non riconosce le convinzioni altrui, il diverso diventa il malato ma così facendo ci allontaniamo da un confronto dialogico che ci permetterebbe di giungere ad un pluralismo vero. Non solo, ma come sostenne Stuart Mill, il pluralismo autentico permette alla società di essere vitale.

Filosofia e medicina

Oliver Sacks, noto neurologo, ritiene che il pensiero filosofico sia un aiuto sostanziale ai pazienti da lui curati e che la combinazione saggezza e cura sia un fattore determinante per il trattamento medico.

Fluidità

La pratica filosofica è necessariamente pensiero in movimento, superamento della fissità e della stasi dei metodi (che in quanto rigidi sono malati) per giungere a processi e movimenti creativi. Non fornisce soluzioni precostituite ma crea soluzioni, non trasmette passivamente metodi e teorie ma sviluppa metodi e teorie.

Caratteristica del mondo contemporaneo

Caratteristica del mondo contemporaneo è l'eccesso di psicopatologicizzazione cioè la tendenza a rendere ogni stato d'animo diagnosticabile  in termini di malattia e disturbo con la conseguente identificazione con il disturbo stesso. Il concetto di patologia si è esteso a stati d'animo che nulla hanno a che vedere con la malattia.

Filosofia pratica come...

Filosofia pratica come "approccio non clinico al vivere bene". Shlomit C. Schuster, Philosophy Practise. An alternative to Counseling and Psychoterapy, 1999. Non solo ma anche come strumento per restaurare lo stupore infantile per la nostra esistenza.

sabato 8 febbraio 2014

Philosophy of Management and Philosophy of Organization

Nuclei tematici :

  1. Applicazione di teorie filosofiche sul management e sulle organizzazioni
  2. Elaborazione di teorie filosofiche sul management e sulle organizzazioni
  3. Metodo critico applicato alle teorie sul management e alle pratiche organizzative esistenti
  4. Dialogo socratico come metodo (Leonard Nelson)
  5. Tecniche di riflessione filosofica
  6. Filosofia come prospettiva interpretativa generale
  7. Dimensione etica
  8. Consulenza filosofica

Soluzione

"...la soluzione del problema della vita si scorge allo sparire di esso"
Ludwig Wittegenstein "Tractatus logico.philosophicus"

Conoscere se stessi

«Agendo e parlando gli uomini mostrano chi sono, rivelano attivamente l'unicità della loro
identità personale, e fanno così la loro apparizione nel mondo umano, mentre le loro identità fisiche
appaiono senza alcuna attività da parte loro nella forma unica del corpo e nel suono della voce.
Questo rivelarsi del "chi" qualcuno è, in contrasto con il "che cosa" - le sue qualità e capacità, i suoi
talenti, i suoi difetti, che può esporre o tenere nascosti - è implicito in qualunque cosa egli dica o
faccia. Si può nascondere "chi si è" solo nel completo silenzio e nella perfetta passività, ma la
rivelazione dell'identità quasi mai è realizzata da un proposito intenzionale, come se si possedesse
questo "chi" e si potesse disporne allo stesso modo in cui si possiedono le sue qualità e si può
disporne. Al contrario è più probabile che il "chi", che appare in modo così chiaro e inconfondibile
agli occhi degli altri, rimanga nascosto alla persona stessa, come il daimon della religione greca che
accompagna ogni uomo per tutta la sua vita, sempre presente dietro le sue spalle e quindi solo
visibile a quelli con cui egli ha dei rapporti.» (Hanna  Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano, 1998, pg.131)

"Diventare ciò che si è" Nietzsche, Crepuscolo degli idoli

Arrivare a "diventare ciò che si è" attraverso l'autentico di Heidegger cioè  l'esserci che si  APPROPRIA di sè conformandosi alla possibilità che più di ogni altra lo esprime e ne caratterizza l'esistenza.
Realizzare la propria autenticità significa ascoltare, comprendere e avanzare verso ciò che c'è in noi di più nostro.

Pensare i concetti prima di fare oppure ripensare i concetti incardinati nel fare

"La questione (...) non è più se io vivo ciò che penso, ma se penso ciò che vivo"
Gerd  Achenbach

venerdì 7 febbraio 2014

Differenza tra ciò che dipende da noi e ciò che non dipende da noi secondo Epitteto

Ciò che dipende da noi, sempre ed in ogni caso, è come interpretiamo i fatti e le situazioni.In altre parole, l'atteggiamento con cui affrontiamo i fatti che non dipendono da noi. Ciò che non dipende da noi non è buono nè cattivo, ma indifferente, neutro. Siamo noi che decidiamo cosa fare di questi fatti: possiamo trasformare ogni circostanza in occasione di crescita.

Il circolo virtuoso o vizioso

Sempre per Epitteto i giudizi su ciò che è ed accade sono giudizi di valore a cui si associa una risposta emotiva. Se ho di un fatto una valutazione positiva, avrò un'emozione positiva e viceversa.  Tale valutazione provocherà in noi un desiderio o un rifiuto, un'attrazione o una repulsione che mi porteranno ad avvicinarmi o allontanarmi.

Epitteto ed il giudizio

Come noi interpretiamo, valutiamo e attribuiamo significato a ciò che è ed accade, Epitteto lo chiamò giudizio o opinione.

Chiarimenti

La consulenza filosofica non chiarisce SOLO il nostro modo di pensare ma pone ordine nelle diverse dimensioni del nostro essere.

giovedì 6 febbraio 2014

Digerire princìpi

"Anche tu, non far mostra dei princìpi teorici davanti ai non filosofi, ma mostra loro le azioni che derivano da questi princìpi che hai digerito"
Epitteto, Manuale, 46

Il medico e il filosofo

"Quando il medico non prescrive niente, i pazienti se la prendono con lui e ritengono che disperi di loro.
E perché uno non dovrebbe pensare lo stesso di un filosofo, ritenere cioè che disperi di condurlo a saggezza se non gli dà nessun avvertimento utile?"
Epitteto, Frammenti, XIX

mercoledì 5 febbraio 2014

L'orologio

Che assurda pretesa il pensare che sia il mio orologio a segnare l'ora esatta.

Guardando oltre

Abbiamo la necessità di creare una nuova forma di comunicazione (discorso) filosofica che sia correlata con la vita reale umana e che possa costruire una reciprocità nella diversità.

Lacerazione

Lacerazione da ricostruire: filosofia intesa come ricerca personale e stile di vita e filosofia come disciplina e metodo che costruisce prodotti intellettuali (teorie).

Rispetto

Rispettare l'altro senza dover essere necessariamente d'accordo con lui.

Karl Popper e la filosofia pratica

"Tutti abbiamo, che ce ne accorgiamo oppure o no, la nostra propria filosofia, ed essa è quasi priva di valore. I suoi effetti sul nostro agire e sulle nostre vite, tuttavia, sono molto spesso disastrosi. Pertanto, bisogna necessariamente tentare di migliorare la nostra filosofia attraverso la critica. Questa è la mia unica giustificazione per l'esistenza della filosofia in generale."
Karl Popper

Metodi

La filosofia lavora sui metodi più che con i metodi-

Massima socratica

Solo una vita posta sotto esame vale la pena di essere vissuta.  Paura nascosta: può una vita "non essere vissuta appieno" cioè può essere "sprecata" una vita? Può essere in qualche modo "mancata", dispersa?

La domanda filosofica contemporanea

Oggi non è più la domanda di Kant "Come devo vivere?" a preoccupare le persone ma la domanda di Michel de Montaigne "Che cosa sto facendo realmente?".

Per comprendere ed essere compresi

Questo è il significato di una consulenza filosofica.

martedì 4 febbraio 2014

Stile fenomenologico di pensiero secondo Maurice Merleau Ponty

I singoli devono sospendere certezze date dal buon senso e i loro atteggiamenti naturali. Così facendo l'analisi riflessiva potrà renderli consapevoli delle credenze che sono nascoste dietro i loro presupposti e le loro assunzioni.

Weltanschauung o visione del mondo

La Weltanschauung può essere definita la visione generale di un individuo sull'Universo e del posto dell'umanità in questo universo. Visione che influisce sul comportamento: è un modo di "organizzare, analizzare, categorizzare, notare regolarità, trarre conseguenze, dare un senso e in generale attribuire significati agli eventi della vita di qualcuno" (Rav Lahav). Si tratta si riflettere sulle modalità di riflessione del consultante sulla realtà di sé e del proprio mondo.

Possibili definizioni

Il consulente aiuta il consultante (o cliente) a capire meglio i problemi con cui si sta misurando. Interpretare la visione del mondo del consultante in un momento particolare, stabilendo se il disagio vissuto è dovuto ad incoerenze o contraddizioni di quella particolare visione del mondo costruita in quel dato periodo di vita. Finwe ultimo è la saggezza che fa della filosofia, della "comprensione filosofica, un fine in sé.

La vertigine della lista: la consulenza filosofica aiuta a...i 15 campi d'applicazione


  1. - riconoscere ipotesi
  2. -identificare e chiarire assunzioni nascoste ed emozioni
  3. -a dare significato e valore della vita
  4. -valutare problemi etici
  5. -fare la cosa giusta (esame della situazione)
  6. -trovare le decisioni migliori per noi
  7. -aiutare a rispondere alla domande "come vivere al meglio la mia vita?"
  8. -chiarire ruoli e responsabilità
  9. -sviluppare strumenti intellettuali per esaminare i problemi da prospettive diverse
  10. -riconoscere le varie opzioni di una situazione
  11. -prevedere le conseguenze delle proprie azioni
  12. -sviluppare l'analisi riflessiva delle situazioni
  13. -esaminare l'influenza di sistemi come mass media, tecnologie, richieste della società
  14. -costruire narrazioni della vita 
  15. -valutare in modo critico la relazione tra convenzioni del consultante e la sua vita

-

"The New Imagine of the Person: the Theory and Practice of Clinical Philosophy" 1978

"La  filosofia dà profondità a psicologia e psichiatria, non le sostituisce"
Peter Koestenbaum

Filosofia e psicoterapia

Negli anni  '50 e '60 la terapia centrata sul cliente di Rogers, la terapia emotivo razionale, l'analisi transazionale di Berne, l'analisi esistenziale e le terapie umanistiche ammisero l'esistenza di forti componenti filosofiche nei loro procedimenti psicologici.

lunedì 3 febbraio 2014

Competenza filosofica e vita reale

"Che senso ha studiare filosofia se tutto quello che fa per te è permetterti di parlare con qualche plausibilità di questioni astruse di logica e così via, e non migliora il tuo modo di pensare sulle questioni importanti della vita di tutti i giorni?"
Ludwig Wittgenstein

Le "Lettere a Lucilio" di Seneca

Per Seneca la pratica filosofica non è semplice esercizio accademico chiuso in se stesso ma mezzo per informare, avvisare, guidare ed istruire cioè consigliare se stessi e gli altri.

domenica 2 febbraio 2014

"Devo dirti che cosa ha da offrire la filosofia all'umanità? Il consiglio." Seneca

La filosofia pratica delle scuole ellenistiche

Furono le scuole degli epicurei, degli stoici, degli scettici che intesero la filosofia come arte da attuare nel mondo, come via per affrontare i problemi dell'esistenza. La filosofia come arte del vivere con saggezza e nel migliore dei  modi possibile.

E Socrate fu il primo...

L'assistenza filosofica ad altri risale al quinto secolo almeno con la pratica filosofica di Socrate. In seguito la filosofia diventerà "terapia delle passioni...trasformazione della visione del mondo...metamorfosi della personalità" (Pierre Hadot).

La consulenza filosofica

Chi si rivolge ad un consulente (filosofico in questo caso) ha uno scopo abbastanza chiaro: non è stato in grado di risolvere i propri problemi. è alla ricerca di ciò di cui si sente carente. In altre parole cerca abilità, strumenti e competenze che siano in grado di facilitare la soluzione dei problemi.
Il consulente deve essere in grado d'intercettare i bisogni espressi o ancora da scoprire (latenti) del consultante in qualsiasi forma si manifestino. Questo potrebbe voler dire mettere in discussione i presupposti di certi bisogni (che potrebbe essere indotti). Lo scopo della ricerca filosofica (pratica) sarà una comprensione dei problemi più profonda, accurata e coerente.

L'indagine filosofica come consulenza

Una credenza "irriflessa" non è necessariamente inconscia. La persona può essere aiutata a diventare consapevole di tutte quelle credenze non esaminate e valutate ma che contribuiscono a condizionare il comportamento pratico e l'agire comunicativo dell'individuo.  Il processo decisionale quotidiano del consultante è guidato da queste credenze irriflesse cioè non esaminate. Il tentativo è di  portare la persona ad essere capace di fondare opinioni ed azioni non più su convenzioni, tradizioni o abitudini ma su valutazioni esaminate consapevolmente e responsabilmente. Non si tratta di "normalizzare" ma di riflettere sui costi effettivi di ogni scelta.

sabato 1 febbraio 2014

La filosofia accademica e la filosofia pratica

La filosofia accademica, tramite il discorso tecnico, mette in evidenza astrazioni, universali e generalità.
Le persone sono singoli concreti, con problemi e preoccupazioni personali  concrete che sono frutto di esperienze significative di vita individuale. Ci riferiamo all'agire filosofico per non specialisti, non accademico, che mette a fuoco l'individuale, il concreto, il particolare a scapito dell'universale, generale e astratto.  

Precisazione teoriche inevitabili

Contiguità tra consulenza filosofica e psicoterapie non analitiche

Le psicoterapie pragmatiche come il counseling di Rogers, la logoterapie di frankliana, la terapia emotivo-relazionale nascono in ambito filosofico. La differenza consiste che lo psicoterapeuta è costantemente rivolto alla "guarigione" mentre il consulente filosofico è caratterizzato dall'intenzionalità non terapeutica del suo lavoro. L'intenzionalità terapeutica e la conseguente patologizzazione del cliente portano a trasformare qualsiasi esperienza dialogica in terapia.

Secondo presupposto

Il consulente filosofico ha la necessità di possedere capacità, abilità, attitudini e strumenti del pensiero critico e creativo. Dialogherà con il consultante per cercare nel suo discorso e nel suo pensiero errori logici, fallacie argomentative e deduttive, incoerenze, contraddizioni, ipotesi non provate, pregiudizi, stereotipi.

Presupposti della consulenza filosofica

Primo presupposto
La consulenza filosofica non è una terapia, ma una professione di "cura" nel senso di  "prendersi cura di", essere sollecito "verso", "preoccuparsi di". Attenzione verso l'altro, essere premuroso, darsi "pensiero".
 Può configurarsi anche come relazione d'aiuto o supporto in momenti critici o conflittuali (ma non patologici) della vita.