sabato 8 febbraio 2014

Conoscere se stessi

«Agendo e parlando gli uomini mostrano chi sono, rivelano attivamente l'unicità della loro
identità personale, e fanno così la loro apparizione nel mondo umano, mentre le loro identità fisiche
appaiono senza alcuna attività da parte loro nella forma unica del corpo e nel suono della voce.
Questo rivelarsi del "chi" qualcuno è, in contrasto con il "che cosa" - le sue qualità e capacità, i suoi
talenti, i suoi difetti, che può esporre o tenere nascosti - è implicito in qualunque cosa egli dica o
faccia. Si può nascondere "chi si è" solo nel completo silenzio e nella perfetta passività, ma la
rivelazione dell'identità quasi mai è realizzata da un proposito intenzionale, come se si possedesse
questo "chi" e si potesse disporne allo stesso modo in cui si possiedono le sue qualità e si può
disporne. Al contrario è più probabile che il "chi", che appare in modo così chiaro e inconfondibile
agli occhi degli altri, rimanga nascosto alla persona stessa, come il daimon della religione greca che
accompagna ogni uomo per tutta la sua vita, sempre presente dietro le sue spalle e quindi solo
visibile a quelli con cui egli ha dei rapporti.» (Hanna  Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano, 1998, pg.131)

Nessun commento:

Posta un commento