mercoledì 30 luglio 2014

Opinione

"Rifiutarsi di ascoltare un'opinione perché si è certi che sia falsa significa presupporre che la propria certezza coincida con la certezza assoluta"
John Stuart Mill

Straniero

"Le consuetudini di ospitalità: paralizzare nello straniero quanto v'è in lui di ostile. Laddove nello straniero non si avverte più il nemico, l'ospitalità vien meno"
Nietzsche, Aurora, 1881

Sul corpo: riflettendo con Paul Valery

Il corpo è oggetto di cure e premure ossessive, la salute è il dominio meticoloso sul corpo. Per Paul Valery esistono tre idee sul corpo a cui si può aggiungere una quarta non ben precisata. 

Il primo corpo è il corpo informe di cui abbiamo conoscenza quando qualcosa contrasta la nostra volontà (malattia, vecchiaia, impotenza e così via)

Il secondo corpo è quello individuato dall'immagine che di lui ci rimandano gli specchi, le foto, i video (noi siamo le immagini che postiamo in rete, siamo i selfie che ci facciamo). E' il corpo forma che l'arte ha visualizzato come il corpo umano per eccellenza (dai Greci a Schiele). in senso individuale è quello che ci rifiutiamo di riconoscere quando invecchiamo.

Il terzo corpo è il corpo dell'anatomia, dei reparti ospedalieri, il risultato delle tecniche chirurgiche. 

Il quarto è qualcosa che è sia reale sia immaginario. Costruzione concettuale al di là dei sensi come le nozioni elaborate dai fisici. Al di là della nostra capacità di comprensione. 

martedì 29 luglio 2014

"Soggettività della specie" e "Soggettività dell'individuo" in Schopenhauer

Ciascuno di noi, per Schopenhauer, è posseduto da due soggettività: la soggettività della specie che utilizza i singoli individui per la conservazione della specie e la soggettività individuale che s'illude di poter piegare il mondo ai propri disegni.

lunedì 28 luglio 2014

Estensione

Per i miei amici matematici e fisici
Concezione lineare del tempo e visione tridimensionale del tempo: metafora geometrica (debitrice di E. Abbott "Flatlandia")

La linea è un'estensione del punto.
La superficie è un'estensione della linea.
Il solido è un'estensione della superficie.
Il solido che estensione ha?

Natura

"La natura ama nascondersi"
Eraclito

domenica 27 luglio 2014

Archetipo secondo Jung

La nozione di Archetipo è complessa ed affascinante e di non facile comprensione  diretta. Letteralmente significa "modello originale" (concetto di ascendenza platonica). Per Jung l'archetipo è pensato come struttura psichica originaria di quella parte d'inconscio denominato "collettivo" cioè non appartenente ai singoli. È forma vuota che si riempie di contenuti specifici solo quando affiora alla coscienza dei singoli individui.
In varie occasioni Jung definisce l'archetipo come forma senza contenuti originata dalla ripetizione d'esperienze psichiche e, più che innata, si sviluppa come ereditaria. L'origine dell'archetipo risulta un'irrisolvibile problema metafisico   ma non presenta caratteri extra umani ma dell'umanità in genere.  Nel tempo l'archetipo è diventato equivalente al simbolo, legato ad un passato oscuro (buio) che riemerge nei sogni e da interpretare come futuro psichico. Storicamente si manifesta nelle favole e nei miti.

sabato 26 luglio 2014

Buio-luce

Il buio con il suo opposto la luce, la notte e il giorno, rappresentano l'archetipo fondamentale che assume qualsiasi valenza simbolica e da origine alla primordiale struttura logica del pensiero articolata attraverso gli opposti

Relativismo e Nichilismo

"L'uomo moderno crede sperimentalmente ora a questo, ora a quel valore, per poi lasciarlo cadere; il circolo dei valori superali e lasciati cadere è sempre più vasto; si avverte sempre più il vuoto e la povertà di valori; il movimento è inarrestabile - sebbene si sia tentato in grande stile di rallentarlo. Alla fine l'uomo osa una critica dei valori in generale; ne riconosce l'origine; conosce abbastanza per non credere più in nessun valore; ecco il pathos, il nuovo brivido... Quella che racconto è la storia dei prossimi due secoli..."
Nietzsche, Frammenti, VIII, II, 266

giovedì 24 luglio 2014

Naso

"Lasciamo che negli affari d'amore sia il naso a decidere in nostra vece" 
G.Groddeck

Riflettendo con Bettelheim: sulla terminologia freudiana

Freud utilizzò la parola greca psychè che può essere tradotta con anima. Anima in tedesco è "Die Seele" ma che in inglese è tradotta con "mente" ("the mind" o "intellect"). Ma Freud non utilizzò la parola tedesca per mente ma "Die Seele" cioè anima volutamente. Chiarendo che l'Io era solo una parte di essa. In inglese  per evitare una sfumatura religiosa ("soul" anima) si è trasformato "Die Seele" in  mind.
In tedesco la seconda topica  Ich-ES-UberIch (Io, Inconscio, SuperIo) è diventata in inglese Ego, Id, SuperEgo. Freud scelse queste parole perchè parole della vita quotidiana (Ich una delle prime parole di un bambino). Quando si parla di Io non si parla di qualcosa d'astratto o astruso ma di noi. Es in tedesco è un pronome neutro con cui sono chiamati i bambini in tedesco.
Tutto ciò era difficile da riproporre in inglese (possibile alternativa I, IT, UpperI).  I francesi l'hanno risolta con Moi-ça- SurMoi.

On bullshit

"Uno dei tratti salienti della nostra cultura è la quantità di stronzate in circolazione. Tutti lo sanno. Ciascuno di noi dà il proprio contributo."
Harry G. Frankfurt "On bullshit"

mercoledì 23 luglio 2014

Desiderio mimetico

Renè Girard chiama desiderio mimetico quel desiderio indotto cioè ciascuno di noi è portato a desiderare ciò che gli altri desiderano.

Padri e figlie

"...lo sguardo di ritorno del padre sulla figlia adolescente è importantissimo in un momento così delicato per la messa a fuoco dell'identità sessuale- In apparenza le figlie si disinteressano del suo giudizio, ma in realtà hanno bisogno di un padre che sappia valorizzare la loro femminilità nascente, piuttosto che di uno perennemente deluso e che sa solo criticare...un padre con cui si aveva un rapporto problematico, nel momento della morte suscita sentimenti di colpa, rimpianto e nostalgia...E' più difficile seppellire un padre verso cui si hanno sentimenti ambivalenti piuttosto che uno che si è adorato per tutta la vita."
Gustavo Pietropolli Charmet


Il Perturbante

L'"UNHEIMLICHE" di Freud tradotto con il perturbante è composto da "heimliche" casa, "un" negazione. Qualcosa che è allo stesso tempo familiare e straniero.

Riflettendo con Derrick de Kerckhove

 Derrick de Kerckhove ha elaborato il concetto d'inconscio digitale che corrisponde alla quantità di dati che, su ciascuno di noi, appaiono on line e contribuiscono a creare un'identità di cui nessuno  può esserne completamente consapevole.In altre parole, un io digitale, tracciabile da chiunque lo voglia, ma che sfugge alla nostra coscienza come quello freudiano. L'esistenza di questo inconscio digitale incide sulla nostra reputazione quindi sulla vita relazionale, professionale, emotiva e sentimentale. La nostra identità in questo diventa diffusa cioè fluida, mobile, parcellizzata, sparpagliata e anche contraddittoria. Trasparenza totale. Nasce però il problema della capacità di gestione di tale identità.

venerdì 18 luglio 2014

Derrida e animot (animal+mot)

Derrida mise in luce un concetto apparentemente banale: un animale è un essere vivente che merita attenzione e rispetto, se decidiamo che sia giusto rispettarlo, non perchè è come noi ma, al contrario, perché è diverso da noi. L'animale che conosciamo noi è quello che abbiamo inventato (animot) cioè l'animale parola che esiste solo in quanto si contrappone alla parola uomo. La parola animale ha in sé tutti i viventi della terra senza distinzioni ed è stata creata per ricordarci che noi non  lo siamo.

Segreti

"Qui è l'ambiguo fascino del segreto, nel voler essere contemporaneamente nascosto e rivelato, custodito e violato. Il desiderio di chiunque ne detenga uno è di tenerlo per sé ma anche che gli altri sappiano che di quel segreto lui è il detentore."
Claudio Magris "Segreti e no"

giovedì 17 luglio 2014

Libertà

"Non libero DA che cosa, ma libero PER che cosa ?"
Nietzsche,  "Also sprach Zarathustra"

Assaporare

Assaporate la vita senza abbuffarvi.

Dipendenza

"Molti perdettero ciò che ancora valevano, quando rinunciarono alla loro dipendenza"
Friederich Nietzsche

lunedì 14 luglio 2014

Vedere e pensare


"Ciò che vediamo è ciò che pensiamo...poichè ciò che pensiamo non è mai ciò che vediamo."
Wallace Stevens, poeta americano  (Reading2 ottobre 1879 – Hartford2 agosto 1955)